Il pene piccolo (o micropene) è una condizione di rilievo urologico, per fortuna abbastanza rara poiché colpisce meno dello 0,6% della popolazione maschile in tutto il mondo, che comporta pene piccolo, problemi sessuali e difficoltà di minzione.
Avere il pene piccolo è già di per sé fonte di preoccupazione per molti uomini, che può addirittura sfociare, in alcuni casi, in disfunzione erettile per motivi psicologici. In questi casi, l’ansia da prestazione gioca un ruolo cruciale.
Tuttavia, occorre distinguere fra situazioni in cui il pene, pur essendo di ridotte dimensioni, non compromette la vita intima della persona, e situazioni in cui, invece, il pene è davvero così corto da non consentire la penetrazione e il rapporto sessuale.
In queste condizioni, si parla a tutti gli effetti di “micropenia”, che può essere considerata come una vera e propria patologia della sfera genitale esterna, da trattare, se necessario, con intervento chirurgico.
In questo articolo, in particolare, scopriremo insieme cos’è il micropene, quali sono le cause e come si cura. Alla fine forniremo anche la lista delle struttura pubbliche e private che trattano questo disturbo in Italia.
Cos’è il Micropene
Si parla di micropene, o micropenia, in tutti quei casi in cui l’organo sessuale maschile, una volta raggiunto lo sviluppo, quindi dopo la pubertà, intorno ai 20 o 21 anni, si presenta con dimensioni molto al di sotto di quelle considerate come limite. Queste misure “limite” per un maschio adulto sono di almeno 4 – 4,50 cm in condizione flaccida e 7 – 7,50 cm nel caso di pene in erezione.
Già in età pediatrica, misure del pene inferiori a 2,5 cm in un neonato dovrebbero comunque essere tenute sotto controllo dal medico poiché potrebbero essere collegate ad una situazione di pene piccolo nel maschio adulto.
Ciò detto, è bene anche sottolineare che gli uomini con micropene non presentano, in genere, altri problemi di conformazione e/o di funzionalità, né al pene, né a carico di altri organi dell’apparato genitale e riproduttivo.
Tuttavia, in alcuni casi, possono manifestarsi anche anomalie di tipo anatomico come il criptorchidismo, discesa anomala dei testicoli all’interno dello scroto, e l’ipospadia o epispadia, che sono invece alterazioni a carico dell’uretra.
Dimensioni Medie del Pene
Inoltre, il solo fatto di avere un fallo molto inferiore alle dimensioni medie, che sono di circa 10 cm per il pene flaccido e 13 cm nel caso di pene eretto, può avere anche conseguenze negative sulla propria autostima e fiducia in sé stessi, generando ansia, depressione e disfunzione erettile di tipo psicologico.
Cause e sintomi del micropene
I sintomi del micropene, come è facile intuire, sono abbastanza riconoscibili. Oltre alle ridotte dimensioni del membro, possono presentarsi:
- Difficoltà nel conseguire la penetrazione durante il rapporto sessuale;
- Calo del desiderio;
- Erezione debole o assente;
- Disturbi nella minzione;
- Ansia da prestazione;
- Mancanza di autostima e sfiducia in sé stessi;
- Riduzione della fertilità.
Da ribadire che comunque, la maggior parte di questi sintomi, a parte le difficoltà di penetrazione e i problemi della sfera urinaria, non sono dovuti a cause fisiche, quanto piuttosto a motivazioni di ordine psicologico.
La riduzione della fertilità, invece, oltre che dal calo del desiderio, può essere dovuta a problemi legati alla spermatogenesi (produzione degli spermatozoi) e/o ad anomalie anatomiche.
Per quello che riguarda le cause del micropene, queste possono essere a loro volta di natura congenita oppure acquisita, anche se le prime sono solitamente più frequenti. Le cause di micropene di natura congenita determinano un micropene o pene piccolo fin dalla nascita e possono essere collegate, a volte, a malattie di tipo genetico come la sindrome di Kinefelter che comportano uno sviluppo anomalo dei genitali.
Le cause, invece, di natura acquisita possono essere molteplici e fra esse troviamo:
- Incidenti e traumi;
- Tumori agli organi genitali esterni;
- Carenza di testosterone o altri disturbi ormonali provocati da ipogonadismo o da una ridotta funzionalità dei testicoli;
- Malattie della pelle;
- Patologie a carico della tiroide;
- Malattie di La Peyronie che comporta una curvatura eccessiva del membro fino a determinare un suo accorciamento;
- Altri disturbi riguardando l’uretra come l’ipospadia;
- Obesità di livello avanzato che può comportare condizioni di “pene sepolto”;
- Cause idiopatiche ossia non conosciutee cause ambientali.
La diagnosi
In presenza di sintomi che possano far pensare al pene piccolo o micropenia, sarà ovviamente sempre opportuno consultare il medico. Il professionista di riferimento, in questo caso, è l’urologo specializzato in andrologia, al quale spetterà la diagnosi.
Per effettuare una diagnosi di micropene sarà necessario procedere prima di tutto alla visita medica in cui, oltre all’analisi dei sintomi e alla valutazione delle condizioni di salute generale del paziente, seguirà anche la misurazione del membro. Questa dovrà avvenire sia a pene flaccido, sia in erezione, per comprendere in modo esauriente l’entità del problema.
Qualora lo specialista dovesse evidenziare anche altre anomalie funzionali o problemi di salute, potrebbe anche essere necessario sottoporsi ad altre indagini, come un esame del sangue con dosaggio ormonale, un’ecografia del pene o uno spermiogramma, esame che serve a valutare la vitalità degli spermatozoi contenuti nel liquido seminale.
La diagnosi di pene piccolo può avvenire anche in età pediatrica, subito dopo la nascita qualora il pene del neonato non superi determinati parametri. Qualora il bambino durante la crescita non dovesse evidenziare uno sviluppo adeguato del membro, il medico prescriverà sicuramente altre analisi e, se lo riterrà opportuno, sottoporrà il paziente ad un trattamento farmacologico con testosterone.
L’intervento chirurgico prima della pubertà è da escludere, se non nel caso di gravi malformazioni che pregiudicano anche la funzione urinaria. Si tenga presente comunque che il fallo maschile continua a crescere fino al termine puberale, ovvero fino ai 20 anni, quindi un bambino che dovesse avere un pisellino di ridotte dimensioni, soprattutto se c’è famigliarità, non è detto che soffra poi di micropene nell’età adulta.
La cura
Una volta confermata la diagnosi di micropenia sarà necessario stabilire una cura. Anche questo spetta ovviamente al medico, in quanto il fai da te in questi casi è sconsigliato.
A seconda delle cause l’urologo potrebbe stabilire le seguenti terapia per la cura del micropene:
- Trattamento con farmaci a base di testosterone, in caso di pene piccolo dovuto a fattori ormonali (questa cura è, in genere, quella più seguita nel caso di micropene evidenziato già in età pediatrica);
- Intervento di chirurgia plastica del pene o falloplastica, volto all’aumento permanente del fallo senza l’ausilio di protesi.
Entrambe queste soluzioni per il pene piccolo presentano però numerosi effetti collaterali, per cui in alcuni casi potrebbe essere preferibile optare per altri rimedi che
I rimedi
Oltre ai rimedi farmacologici e chirurgici, è possibile intervenire sul pene piccolo con altri rimedi di tipo meno invasivo e sicuramente più naturale che presentano effetti collaterali scarsi o nulli. Fra questi troviamo:
- Le infiltrazioni o filler di acido ialuronico;
- L’utilizzo di estensori per il pene;
- La ginnastica manuale per il pene da eseguirsi con o senza pesi;
- L’assunzione di integratori alimentari per l’allungamento del pene.
Filler di acido ialuronico
Con questa tecnica viene iniettato dentro il pene un adeguato quantitativo di acido ialuronico, sostanza del tutto compatibile col nostro organismo, allo scopo di allungare e aumentare di circonferenza il membro. L’acido ialuronico viene poi distribuito lungo il fallo con un roller per evitare che ci siano accumuli.
L’intervento viene eseguito in ambulatorio senza ricovero utilizzando un anestetico locale in modo da alleviare il dolore nel punto dell’iniezione. I vantaggi di questo rimedio sono sicuramente la ridotta invasività e il fatto che non ci sono effetti collaterali e controindicazioni degne di nota, tuttavia, visto che l’acido ialuronico viene riassorbito dall’organismo nel giro di qualche mese, gli effetti dell’intervento sono solo temporanei.
Per approfondire: Acido ialuronico nel pene: come funziona questa procedura?
Estensori per il pene
Si tratta di speciali accessori che, sfruttando il meccanismo della trazione, possono servire ad allungare il membro di qualche centimetro. Il loro utilizzo è molto semplice e non richiede l’intervento del medico, anche se per ottenere risultati soddisfacenti sarà necessario usarli per molte ore al giorno per diversi mesi.
Gli estensori penieni, inoltre, non hanno effetti sulla circonferenza ma solo sulla lunghezza del membro e, pur non presentando controindicazioni, devono comunque essere usati con molta cautela per evitare abrasioni ed ematomi.
Ginnastica del pene
Gli esercizi per il pene sono utilizzati praticamente da sempre per modificare le dimensioni del membro. Alcune delle tecniche più utilizzate sono la ginnastica di Kegel e il Jelqing. Mentre la prima agisce soprattutto sull’area pelvica allo scopo di aumentare la flessibilità del muscolo pubococcigeo, la seconda si basa sul rafforzare le pareti interne del membro andando a provocare un allungamento dei corpi cavernosi.
Il movimento del Jelqing consiste nell’effettuare una presa del membro fra indice e pollice come a formare il simbolo “ok”. L’organo andrà poi allungato dalla base fino al glande con movimenti ripetuti di alcuni secondi. Anche in questo caso, per ottenere benefici concreti, sarà necessario eseguire le manovre per diverse ore al giorno per un periodo abbastanza lungo.
L’aggiunta di pesi da posizionare ha, ovviamente, lo scopo di aumentare la trazione e provocare quindi un allungamento più deciso in minor tempo. Occorre tuttavia fare molta attenzione perché il rischio di provocare traumi è, in questo caso, molto elevato.
Integratori alimentari
Le pillole alluga pene contengono principi attivi di origine biologica che aiutano a far crescere il pene senza rischi per la salute, oltre a migliorare la vasodilatazione e comportare così un’erezione più lunga e vigorosa durante il rapporto. I benefici in termini di allungamento sono, ovviamente, modesti, tuttavia c’è da dire che gli integratori alimentati per il pene sono gli unici che hanno un effetto combinato anche su disfunzione erettile, eiaculazione precoce e fertilità, assicurando un maggior benessere a tutto l’apparato genitale maschile.
La chirurgia
Dopo aver passato in rassegna i metodi alternativi alla chirurgia, è bene anche dire che l’intervento di allungamento chirurgico del pene o falloplastica è comunque l’unico rimedio che consente una soluzione definitiva e l’unico consigliato in caso di malformazioni congenite o patologie come la malattia di La Peyronie che comportano un accorciamento del membro davvero invalidante.
In questo caso, occorre anche dire che esistono vari interventi di falloplastica, poiché oltre all’intervento volto all’aumento o allungamento del pene, esiste anche la falloplastica ricostruttiva, volta a costruire un nuovo pene nei casi di cambio sesso o in tutti quei casi in cui può esserci stata una menomazione fisica a carico del membro (ad esempio l’asportazione di un tumore al pene o ai testicoli). In questo caso ci troviamo di fronte a interventi davvero complessi che richiederanno anche una ricostruzione degli organi interni al membro, come ad esempio l’uretra.
La falloplastica di aumento è, invece, un tipo di operazione considerata abbastanza di routine, con un grado di rischio medio basso per il paziente. Trattandosi comunque di un intervento da eseguire in anestesia generale sarà necessario sospendere ogni tipo di terapia farmacologiche nelle settimane precedenti e osservare un periodo di almeno 3 o 4 giorni di ricovero dopo l’uscita dalla sala operatoria.
Dopo il rientro a casa, sarà comunque necessario il riposo per dare modo alle ferite di rimarginarsi e cicatrizzare. Inoltre, non essendo passati dal Sistema Sanitario Nazionale, i costi dell’intervento chirurgico di allungamento del pene, per dire la verità piuttosto onerosi, sono sempre completamente a carico del paziente.
La prognosi
La prognosi di una condizione di micropene dipende ovviamente dalla gravità della situazione e dalla causa, anche se oggi gli strumenti a carico della scienza medica consentono più o meno di risolvere ogni tipo di situazione, anche la più difficile. Un’aggravante ulteriore può essere dettata dall’età, quindi prima si interviene e meglio è.
Purtroppo, molti uomini con pene piccolo o pene piccolo sotto la norma si rifiutano di farsi visitare per vergogna e questo non fa che aggravare la loro situazione. Quando le ripercussioni a livello psicologico del micropene sono tali da provocare stati d’ansia, frustrazione e rifiuto delle relazioni intime, sarà opportuno prima di tutto chiede il supporto di uno specialista di igiene mentale (psicologo e psicoterapeuta).
A quali strutture rivolgersi per la cura del Micropene in Italia?
La cura del micropene richiede ovviamente un approccio globale al problema che tenga conto dei sintomi, delle possibili cause e anche delle condizioni di salute generale del paziente. Nel caso, ad esempio, di uomini troppo anziani o in precario stato di salute l’intervento chirurgico è sconsigliato, per cui sarà preferibile optare per rimedi alternativi. Ad ogni modo, al fine di ricevere i trattamenti e l’assistenza più risolutivi, sarà sempre opportuno affidarsi ad un centro di eccellenza per la cura del pene piccolo, dove sia possibile trovare i migliori professionisti del settore.
Ecco di seguito, regione per regione, alcune delle strutture del Sistema Sanitario Nazionale e delle cliniche private dove è possibile fare la diagnosi e curare questa ed altre patologie dell’area genitale maschile.
Ospedali del Sistema Sanitario Nazionale
Abruzzo
- Reparto di Andrologia Medica a Direzione Universitaria dell’Ospedale Civile San Salvatore di L’Aquila
Basilicata
- Reparto di Andrologia dell’Ospedale San Carlo di Potenza
Calabria
- Reparto di Andrologia dell’Azienda Ospedaliera Pugliese – Ciaccio di Catanzaro
- Reparto di Andrologia e fisiopatologia della riproduzione dell’Ospedale Annunziata di Cosenza
Campania
- Reparto di Urologia andrologica dell’Ospedale Policlinico Federico II di Napoli
Emilia Romagna
- Reparto di Urologia e Andrologia dell’Ospedale Villa Erbosa di Bologna
- Reparto di Andrologia dell’Ospedale Policlinico S. Orsola – Malpighi di Bologna
Lazio
- Reparto di Andrologia Chirurgica dell’Ospedale San Sebastiano di Frascati in provincia di Roma
Lombardia
- Reparto di Urologia – Andrologia universitaria dell’Ospedale San Giuseppe dei Padri Fatebenefratelli di Milano,
Marche
- Reparto di Andrologia dell’Ospedale Umberto I di Ancona, Azienda Ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti
Piemonte
- Reparto di Andrologia dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino
Puglia
- Reparto di Urologia e Andrologia dell’Ospedale Santa Maria di Bari
Sardegna
- Reparto di Urologia e Andrologia dell’Ospedale Policlinico di Sassari
Toscana
- Reparto di Andrologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa
- Reparto di Andrologia e chirurgia dell’apparato genitale maschile dell’Ospedale Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena
- Reparto di Andrologia, Endocrinologia femminile e Incongruenza di Genere dell’Ospedale Careggi di Firenze
Umbria
- Reparto di Andrologia Medica e Endocrinologia della Riproduzione dell’Ospedale Santa Maria di Terni
Valle d’Aosta
- Reparto di Andrologia dell’Ospedale Regionale della Valle d’Aosta Umberto Parini
Veneto
- Reparto di Urologia – Andrologia dell’Ospedale San Luca di Trecenta in provincia di Rovigo
Cliniche private
- Ospedale Santa Maria di Bari
- Villa Lucia Hospital di Conversano, in provincia di Bari
- Clinica Privata Villalba di Bologna
- Poliambulatorio delle Terme di Castrocaro in provincia di Forlì
- Primus Forlì Medical Center di Forlì
- Clinica Villa Serena di Genova
- G.B. Mangioni Hospital di Lecco
- Maria Eleonora Hospital di Palermo
- Maria Cecilia Hospital di Cotignola, in provincia di Ravenna
- San Pier Damiano Hospital di Faenza, in provincia di Ravenna
- Ravenna Medical Center a Ravenna
- Salus Hospital di Reggio Emilia
- ICC – Istituto Clinico Casalpalocco di Roma
- Ospedale San Carlo di Nancy di Roma
- D’Amore Hospital di Taranto
- Clinica Santa Caterina da Siena di Torino
- Maria Pia Hospital di Torino
Silvio Cocci è caporedattore di PoliclinicoNews.it. Scrive da più di 10 anni su temi legati alla salute e al benessere, con particolare attenzione a selezionare i migliori prodotti per la cura della persona.