Fra i rimedi che permettono di aumentare in modo pressoché immediato le dimensioni del pene, troviamo anche la falloplastica o intervento di allungamento chirurgico del pene.
La prima cosa da dire è che la falloplastica per allungare il pene è un intervento di tipo invasivo e che, quindi, non è adatto a tutte le persone a causa dei numerosi effetti collaterali.
Inoltre, occorre sempre distinguere tra:
- Falloplastica di aumento;
- Falloplastica per costruzione del pene;
- Altri tipi di interventi estetici al pene come ad esempio la lipopenoscultura.
Nel primo, lo scopo è unicamente quello di aumentare le misure del proprio pene effettuando l’allungamento senza l’ausilio di protesi, ma tramite l’esecuzione di un taglio del legamento che unisce l’organo sessuale maschile all pube e il successivo inserimento, in questa stessa area, di un lembo di pelle.
Nel secondo caso, invece, si è di fronte ad un intervento più complesso in quanto sarà necessario procedere ad una vera e propria costruzione ex novo del membro.
Infine, nel caso della lipopenoscultura, l’obiettivo dell’intervento è quello di incrementare il diametro del membro, effettuando una liposuzione della zona prepubica ed inserendo, eventualmente, il grasso prelevato lungo l’asta in modo da aumentarne le proporzioni.
Ciò detto andiamo ora a vedere più nel dettaglio nei paragrafi che seguono cos’è la falloplastica, a cosa serve e quali sono le precauzioni da adottare prima dell’intervento.
Cos’è la Falloplastica?
La falloplastica rientra a tutti gli effetti fra gli interventi di chirurgia plastica più popolari e di routine fra gli uomini. Può essere usata sia per ingrandire, sia per ricostruire (o costruire ex novo) il membro maschile.
Le tecniche utilizzate sono ovviamente molteplici e, in verità, tutte abbastanza complesse. È, quindi, sempre necessario valutare bene il rischio/opportunità di sottoporsi ad un intervento del genere.
Risultano idonei a sottoporsi a questo tipo di intervento:
- Gli uomini che presentano malformazioni congenite al pene o hanno subito alterazioni anatomiche a causa di incidenti e/o interventi chirurgici;
- Le donne che vogliono cambiare sesso;
- Gli uomini che hanno dimensioni del pene talmente ridotte da non poter avere rapporti sessuali (micropene).
A Cosa Serve la Falloplastica?
Come è facile comprendere leggendo il paragrafo precedente, la fallo plastica può avere diversi scopi:
- Aumentare lunghezza e spessore del pene;
- Eliminare difetti congeniti o acquisiti a seguito di traumi o malattie;
- Realizzare un pene nuovo perfettamente funzionante sia dal punto di vista della funzione urinaria sia sessuale.
Falloplastica Quando Serve?
È evidente che la falloplastica è un tipo di intervento che può essere richiesto in molteplici occasioni.
Un uomo adulto può, ad esempio, aver bisogno di un intervento chirurgico al pene per eliminare delle alterazioni anatomiche prodotte da un grave trauma alla zona genitale oppure a seguito di un’operazione che ha comportato l’asportazione di una sezione del membro, come ad esempio quelle che si eseguono a causa di un tumore.
In alcuni casi, il bisogno di sottoporsi ad una ricostruzione del pene può essere motivato da problemi di “dimensioni”. Ovviamente, qui si fa riferimento a situazioni di pene piccolo che comportano non solo un disagio estetico, ma anche una ridotta funzionalità sessuale, come nel caso di micropene, condizione in cui il pene eretto non raggiungere neppure i 6/7 cm necessari per la penetrazione.
Può essere necessario richiedere una falloplastica anche per anomalie anatomiche che riguardano l’uretra oppure altre parti del tratto urinario che si trovano dentro il pene.
Infine, uno dei casi in cui diventa indispensabile effettuare una ricostruzione (o meglio una costruzione ex novo) del pene è quello in cui si è in presenza di una donna che vuole cambiare sesso.
Da tenere presente, comunque, che anche in questo caso esiste un intervento alternativo chiamato “metoidioplastica”, che comporta invece la trasformazione del clitoride in un organo sessuale vicino per funzionalità e sensibilità ad un pene naturale.
Falloplastica e cambio del sesso
Come abbiamo detto all’inizio, la falloplastica per il cambio sesso è sicuramente molto più complessa rispetto ad una falloplastica di aumento in quanto comporta la costruzione ex novo di un pene solitamente tramite l’inserimento di una protesi.
Sarà, infatti, necessario procedere prima ad una serie di interventi fra cui l’asportazione della vagina, delle piccole e grandi labbra, dell’utero e delle ovaie.
Inoltre, in parallelo con la costruzione del pene, dovranno essere eseguiti anche la ricostruzione dell’uretra (uretroplastica) tramite l’allungamento dell’uretra femminile che è molto più corta di quella maschile e la costruzione dello scroto e dei testicoli.
Sarà, infine, necessario intervenire anche sul sistema di trasmissione nervosa dell’area genitale, in modo che il nuovo pene abbia la stessa sensibilità di un pene vero e possano, quindi, avere luogo rapporti sessuali soddisfacenti.
Da sottolineare che quasi mai questi interventi vengono eseguiti insieme, ma sarà necessario frammentare le varie operazioni in più tempi in modo da dare al paziente il tempo di riprendersi.
Come Prepararsi alla Falloplastica?
Sia che si tratti di una falloplastica di aumento oppure di una falloplastica per cambio sesso, prima dell’intervento sarà necessario sottoporsi a:
- Visita medica di controllo con anamnesi generale del paziente;
- Esami diagnostici per accertare lo stato di buona salute del soggetto che intende effettuare l’operazione.
In alcuni casi, può essere necessario effettuare una seduta con uno psicologo o uno psicoterapeuta per comprendere le motivazioni che spingono a fare richiesta di questo tipo di intervento. La falloplastica è, infatti, un tipo di intervento invasivo da cui non si torna indietro, per cui sarà necessario essere profondamente motivati alla sua esecuzione.
Cosa fare prima dell’intervento
Come per qualunque altro intervento, anche nel caso di un’operazione chirurgica al pene si dovranno adottare alcune cautele prima di andare in sala operatoria. Fra queste, quelle più comuni sono:
- Sospendere ogni tipo di terapia farmacologica, soprattutto se a base di farmaci anticoagulanti che possono mettere a rischio la vita del paziente in caso di emorragia conseguente alle incisioni;
- Smettere di fumare, in quanto il fumo di sigaretta aumenta il rischio di infezioni e influisce anche sulla circolazione;
- Nelle 8 o 12 ore che precedono l’intervento, astenersi dall’assunzione di alimenti in modo che il cibo presente nello stomaco non possa interferire con l’anestesia e gli altri farmaci prescritti per l’operazione.
Cosa fare nel post ricovero
Dopo la fine dell’operazione il paziente sottoposto a falloplastica dovrà osservare un periodo di ricovero ospedaliero di circa 2 giorni (5 o 6 nel caso di interventi più complessi).
Durante questo periodo, le funzioni vitali del degente saranno monitorate continuamente per escludere gli effetti collaterali più gravi dell’intervento.
Anche una volta rientrato a casa, il paziente dovrà rimanere in contatto col proprio medico e sottoporsi a visite periodiche di controllo per escludere infezioni e/o altre reazione avverse.
Nelle settimane successive l’operazione, o almeno fino a quando non sarà avvenuta la completa cicatrizzazione dei punti di sutura, sarà inoltre necessario astenersi dall’attività fisica e da quella sessuale.
Eventuale presenza di fastidi e dolore della zona trattata potranno essere alleviati con dei comuni antidolorifici. Altri sintomi conseguenti all’operazione e all’anestesia come sangue delle urine, nausea, lividi e ipersensibilità cutanea dovranno essere riferiti al proprio medico per individuare il trattamento più adeguato.
Infine, per tenere ben pulita e igienizzata l’area operata sarà necessario procedere a medicazioni quotidiane, da soli o attraverso l’ausilio di personale medico, evitando di applicare ghiaccio, bende o altri corpi estrenei che possano aumentare il rischio di infezioni.
Nel caso l’intervento avesse riguardato anche l’uretra, è possibile che per garantire la funzione urinaria per tutto il periodo post operatorio sia necessario ricorrere ad un catetere.
Quali sono i potenziali rischi e complicazioni della falloplastica?
Anche se col tempo le tecniche della falloplastica, un tipo di intervento che esiste ormai dal oltre 80 anni (esattamente dal 1936, anno in cui venne realizzata la prima falloplastica in assoluto allo scopo di ricostruire un pene danneggiato), sono migliorate notevolmente, garantendo maggiore sicurezza, permane tuttavia un alto grado di rischio e le complicazioni, per quanto meno frequenti rispetto al passato, sono comunque possibili.
Fra le complicazioni di tipo generico, associate più o meno a tutti gli interventi chirurgici invasivi come questo, troviamo:
- Emorragia;
- Infezioni;
- Formazione di trombi;
- Reazioni avverse ai farmaci e all’anestesia.
Vi sono, inoltre, rischi specifici tipici di interventi ad un’area così delicata come quella genitale. Fra questi ci sono:
- Formazione di fistole uretrali;
- Rigetto del lembo di pelle trapiantato;
- Infezioni alla vescica o al retto;
- Perdita di sensibilità dell’area trattata.
Chiaramente, maggiore sarà la complessità dell’intervento (come ad esempio nel caso di falloplastica per cambio sesso), maggiore sarà anche il rischio di incorrere in complicanze più severe.
Quali risultati si ottengono con la falloplastica
Un intervento di fallo plastica è, oggi, caratterizzato da un elevato indice di successo, anche se naturalmente il rischio di complicanze, vista la delicatezza dell’area da trattare rimane alto.
Proprio per questo, qualora non vi siano condizioni talmente gravi da dover per forza optare per questo tipo di intervento, è sempre preferibile valutare prima delle alternative, come ad esempio i filler di acido ialuronico, l’utilizzo di estensori penieni, esercizi per il pene o anche le creme per allungare il pene. Questi rimedi, sicuramente poco o per niente invasivi, possono ugualmente garantire un allungamento del pene di alcuni centimetri dopo alcune settimane o mesi di trattamento.
Anche il ricorso a pillole per allungare il pene che possono servire ad incrementare le dimensioni del membro, oltre a contribuire ad un generale rafforzamento dei meccanismi che portano all’erezione, risultando utili anche in caso di disfunzione erettile.
Tuttavia, tornando ai risultati della falloplastica, possiamo dire che, a differenza dei precedenti rimedi, è l’unico che permette di ottenere:
- Ripristino della corretta forma anatomica del pene nel caso di organo danneggiato da traumi, malattie o interventi;
- Allungamento del membro nei casi di pene eccessivamente piccolo o micropene;
- Creazione di un pene ex novo nel cambio sesso da donna a uomo.
Falloplastica prima e dopo
Caso 1
Caso 2
Domande e risposte comuni
Come si esegue un intervento di fallo plastica per l’allungamento del pene?
La fallo plastica per l’aumento del pene non prevede, in genere, l’inserimento di protesi. L’allungamento del membro è ottenuto incidendo un lembo di cute vicino l’osso pubico e utilizzando lo stesso per creare un prolungamento dell’organo. Una volta che il collegamento si sarà cicatrizzato, il pene apparirà più lungo e sarà anche perfettamente funzionante.
Con un intervento di falloplastica è possibile migliorare solo la lunghezza del pene?
No, è possibile intervenire anche sulla circonferenza del membro, abbinando all’intervento di allungamento anche uno di lipopenoscultura. A seconda delle condizioni del paziente, il medico valuterà se eseguire insieme le due operazioni, oppure in momenti separati.
La falloplastica è dolorosa?
No, l’intervento di per sé non è doloroso, in quanto effettuato in anestesia generale. Tuttavia nella fase post operatoria possono manifestarsi fastidio, bruciore e dolore nell’area trattata.
Di quanti centimetri è possibile aumentare il pene con la falloplastica?
Potenzialmente, con la falloplastica, è possibile aumentare il pene di un numero illimitato di centimetri. Tuttavia, per garantire il pieno ripristino delle funzionalità (urinaria e sessuale) è preferibile rimanere nell’ordine di 4 o 5 cm al massimo.
Il pene può riaccorciarsi dopo un intervento di falloplastica?
No, la falloplastica è un intervento permanente per cui il pene non può più riaccorciarsi. Questo a meno che non vi sia un rigetto del lembo di pelle applicato, per cui occorrerà procedere ad un nuovo intervento.
Quando sarà possibile riprendere l’attività sessuale dopo un intervento di falloplastica?
Si raccomanda in genere di astenersi dai rapporti sessuali almeno nei primi 30 o 40 giorni dopo l’operazione. Tuttavia, molto dipende dal decorso della fase post operatoria, che varia da paziente e paziente ed è condizionato anche dalla complessità dell’intervento.
Fra le complicanze della falloplastica c’è anche quella dell’impotenza?
No, perché durante l’intervento viene interessata solo la struttura esterna del membro, mentre quella vascolare e nervosa interna non sono toccate. Questo accade solo nella fallo plastica per cambio sesso, ma in questo caso non si può parlare di rischio di impotenza poiché il membro viene creato ex novo.
Chi decide se sono idoneo ad un intervento di falloplastica?
La decisione se un paziente è idoneo o meno ad un intervento di tipo chirurgico al pene spetta solo al medico curante. Questa può essere presa solo dopo aver esaminato motivazioni, storia clinica e stato di salute dell’interessato.
Cosa posso fare se non sono idoneo alla falloplastica?
Fortunatamente, esistono numerose alternative alla falloplastica che possono comunque contribuire ad allungare il pene, senza correre fra l’altro inutili rischi. Fra questi troviamo i filler di acido ialuronico, la ginnastica del pene, gli estensori penieni e le pillole naturali per l’aumento del membro.
Per approfondire:
Silvio Cocci è caporedattore di PoliclinicoNews.it. Scrive da più di 10 anni su temi legati alla salute e al benessere, con particolare attenzione a selezionare i migliori prodotti per la cura della persona.