Emorroidi: Sintomi, Cause, Rimedi e Prevenzione, Trattamento e Dieta

SPECIALE SALUTE

→ Ultimo aggiornamento: 10 Aprile 2025

Fact checked NOTA: questo articolo è stato scritto da un esperto e si basa su ricerche scientifiche che trovi in fondo all’articolo.

Le emorroidi. Solo a nominarle, evocano imbarazzo, fastidio e quella scomoda voglia di cambiare argomento. Ma è arrivato il momento di farci i conti, senza tabù.
Perché? Perché le emorroidi sono molto più comuni di quanto si pensi: colpiscono almeno 3 persone su 4 una volta nella vita. Eppure, in molti evitano di parlarne o di cercare una soluzione, trascinandosi dolore, disagio e una qualità della vita in discesa libera.

Ma partiamo da un dato concreto: le emorroidi non sono una malattia, bensì strutture vascolari fisiologiche che aiutano a mantenere la continenza. Il problema nasce quando queste strutture si infiammano, si ingrossano o iniziano a sanguinare, trasformandosi in una vera e propria condizione clinica.

Che tu stia cercando risposte per te o per qualcuno a cui vuoi bene, sei nel posto giusto. Mettiamo fine all’imbarazzo e cominciamo a capire.

Tutto sulle Emorroidi (infografica)

infografica emorroidi

Cosa Sono le Emorroidi?

Le emorroidi non sono altro che cuscinetti vascolari situati nel canale anale, composti da vasi sanguigni, tessuto connettivo ed elastico. Fanno parte della normale anatomia umana e svolgono un ruolo importante: contribuiscono alla continenza, ovvero alla capacità di trattenere le feci.

Il problema nasce quando questi cuscinetti si gonfiano o si infiammano, dando origine alla condizione comunemente chiamata “emorroidi”. A quel punto, si manifestano sintomi come dolore, prurito, sanguinamento e fastidio durante la defecazione.

Tipi di Emorroidi

Le emorroidi si classificano in interne ed esterne, a seconda della loro posizione rispetto al margine anale:

  • Emorroidi interne: si sviluppano all’interno del retto, generalmente non causano dolore, ma possono sanguinare o fuoriuscire durante l’evacuazione (prolasso).
  • Emorroidi esterne: si formano sotto la pelle intorno all’ano. Sono più visibili e dolorose, specialmente se si forma un coagulo (trombosi emorroidaria).

I 4 Gradi delle Emorroidi Interne

La classificazione in gradi è utile per comprendere la gravità della condizione e decidere il trattamento più adatto:

  1. Grado I – Emorroidi interne che non fuoriescono dall’ano.
  2. Grado II – Fuoriescono durante la defecazione, ma rientrano spontaneamente.
  3. Grado III – Fuoriescono e devono essere reinserite manualmente.
  4. Grado IV – Rimangono permanentemente esterne e non rientrano.

Capire cos’è un’emorroide è il primo passo per smettere di subirla e iniziare a gestirla.

Sintomi delle Emorroidi

Riconoscere i sintomi delle emorroidi è fondamentale per intervenire in tempo e con i giusti strumenti. I segnali variano a seconda del tipo — interne o esterne — ma tutti condividono un elemento: il fastidio cresce con il tempo se ignorato.

Emorroidi Interne

Le emorroidi interne si sviluppano all’interno del retto e, nella maggior parte dei casi, non provocano dolore. Ma attenzione: assenza di dolore non significa assenza di problema.

I sintomi più comuni includono:

  • Sanguinamento rettale durante o dopo la defecazione: si nota sangue rosso vivo sulla carta igienica o nella tazza.
  • Sensazione di evacuazione incompleta, come se ci fosse ancora qualcosa nel retto.
  • Muco anale, che può sporcare la biancheria.
  • Prolasso: nei gradi più avanzati, le emorroidi fuoriescono dal canale anale.

Emorroidi Esterne

Le emorroidi esterne, invece, sono più “esplicite”. Si formano sotto la pelle attorno all’ano e sono visibili e palpabili come piccoli noduli.

I sintomi tipici sono:

  • Dolore e bruciore, soprattutto durante la defecazione.
  • Prurito anale persistente, spesso legato a infiammazione o igiene difficoltosa.
  • Gonfiore e presenza di un nodulo duro e doloroso vicino all’ano (spesso segno di trombosi emorroidaria).
  • Sanguinamento lieve, in alcuni casi.

Quando Preoccuparsi per le Emorroidi?

Un leggero sanguinamento occasionale non è raro, ma sangue abbondante, dolore intenso o sintomi persistenti richiedono una visita medica. Anche perché altri disturbi intestinali più seri possono presentare sintomi simili, e solo un professionista può fare una diagnosi accurata.

Cause delle Emorroidi

Dietro le emorroidi non c’è solo “sfortuna”. Ci sono abitudini quotidiane, condizioni fisiologiche e fattori di rischio che, sommati, possono scatenare o peggiorare la situazione. Comprendere le cause significa prevenire meglio e curare in modo più mirato.

La causa più frequente è l’aumento della pressione nelle vene del retto e dell’ano. Questa pressione dilata i vasi sanguigni fino a deformarli, facendoli fuoriuscire dalla loro posizione naturale.

E cosa genera questa pressione? Ecco i principali colpevoli:

 Stitichezza cronica e sforzo evacuativo

Quando si forza troppo durante la defecazione — per abitudine o a causa di feci dure — si crea una pressione eccessiva che, a lungo andare, può danneggiare le pareti venose.

 Sedentarietà e scarsa attività fisica

Stare seduti per ore, soprattutto su superfici dure o in posizione errata (es. davanti al PC), rallenta la circolazione nella zona pelvica. Il risultato? Maggiore ristagno venoso, terreno fertile per le emorroidi.

 Gravidanza

Durante la gravidanza, l’utero in crescita esercita pressione sul bacino e sul sistema venoso. Inoltre, i cambiamenti ormonali e la stitichezza tipica del periodo possono peggiorare il quadro. Non a caso, molte donne sviluppano emorroidi nel terzo trimestre o subito dopo il parto.

 Sovrappeso e obesità

Il peso corporeo in eccesso, soprattutto nella zona addominale, agisce come un carico costante che aumenta la pressione intraddominale — e, di conseguenza, la pressione sulle vene emorroidarie.

 Dieta povera di fibre

Una dieta sbilanciata, ricca di zuccheri e grassi ma povera di fibre, rende le feci più dure e difficili da espellere. Il risultato? Più sforzo, più infiammazione, più rischio.

 Predisposizione genetica

Sì, anche la genetica può metterci lo zampino. Alcune persone nascono con vene più deboli o tessuti connettivi meno elastici, e questo le rende più predisposte a sviluppare emorroidi nel corso della vita.

Rimedi e Trattamenti

Una volta identificate le emorroidi, la domanda è una sola: cosa posso fare per farle passare o, almeno, per ridurre il fastidio? La buona notizia è che la maggior parte dei casi si può gestire con rimedi non invasivi e cambiamenti nello stile di vita. Solo in situazioni più gravi si ricorre a trattamenti medici specialistici.

Rimedi casalinghi e non farmacologici

Nei casi lievi o nelle fasi iniziali, spesso è possibile alleviare i sintomi con semplici accorgimenti quotidiani. Ecco quelli più efficaci:

  • Bagni tiepidi: immergere la zona anale in acqua tiepida per 10-15 minuti, più volte al giorno, aiuta a ridurre gonfiore e irritazione.
  • Applicazione di ghiaccio: impacchi freddi, con un panno pulito, possono ridurre l’infiammazione nei momenti di maggiore fastidio.
  • Igiene delicata: evitare carta ruvida o profumata. Meglio utilizzare salviette umidificate e lavarsi con acqua tiepida e sapone neutro.
  • Evitare lo sforzo: non trattenere le feci né spingere troppo. Se l’evacuazione non avviene facilmente, è meglio aspettare.

Trattamenti farmacologici

Quando i rimedi naturali non bastano, si può ricorrere a farmaci da banco o prescritti dal medico:

  • Pomate e supposte: a base di corticosteroidi, anestetici locali o sostanze naturali lenitive, possono ridurre rapidamente il dolore e l’infiammazione.
  • Flebotonici: integratori orali, spesso a base di bioflavonoidi, che rafforzano le pareti venose e migliorano la circolazione.
  • Antidolorifici: paracetamolo o ibuprofene possono essere utili nei momenti di dolore acuto.

È importante usare i farmaci per periodi limitati e sotto consiglio medico, soprattutto se contengono cortisone.

Interventi medici e chirurgici

Nei casi più gravi o cronici, quando le emorroidi non rispondono ai trattamenti conservativi, si può considerare una delle seguenti opzioni:

  • Legatura elastica: una procedura ambulatoriale in cui si applica un piccolo elastico alla base dell’emorroide per bloccare il flusso sanguigno. Dopo qualche giorno, il tessuto si secca e cade.
  • Scleroterapia: iniezione di una sostanza che riduce le dimensioni dell’emorroide.
  • Coagulazione infrarossa o laser: tecniche mini-invasive che bruciano il tessuto emorroidario.
  • Emorroidectomia: intervento chirurgico vero e proprio, riservato ai casi più complessi o recidivanti.

La scelta del trattamento dipende sempre dal grado della patologia, dalla risposta ai rimedi precedenti e dalla valutazione del medico.

Prevenzione delle Emorroidi

Prevenire è meglio che curare: un detto antico, ma quando si parla di emorroidi, è quasi un mantra. Perché una volta comparse, possono diventare fastidiose e difficili da gestire. La buona notizia? In molti casi si possono evitare con scelte quotidiane mirate e costanti.

Segui una dieta ricca di fibre

Il primo pilastro della prevenzione è l’alimentazione. Una dieta povera di fibre rende le feci dure, aumenta lo sforzo evacuativo e, di conseguenza, la pressione sulle vene rettali.

Per evitare questo:

  • Consuma quotidianamente frutta fresca, verdura, legumi e cereali integrali.
  • Introduci gradualmente le fibre per evitare gonfiore o gas intestinale.
  • Evita cibi ultra-processati, raffinati o troppo speziati che possono irritare la mucosa intestinale.

Bevi molta acqua

L’idratazione è la chiave per rendere le fibre efficaci. Senza acqua, diventano controproducenti, aumentando la stitichezza.

L’obiettivo è semplice: almeno 1,5–2 litri di acqua al giorno, preferibilmente lontano dai pasti.

Fai attività fisica regolare

Il movimento stimola la motilità intestinale e riduce la pressione venosa nella zona pelvica. Anche una camminata di 30 minuti al giorno può fare la differenza.

Evita invece di rimanere seduto per ore, soprattutto in posizione curva o su superfici dure.

Non trattenere lo stimolo

Trattenere l’evacuazione per mancanza di tempo o per imbarazzo è una delle abitudini più dannose. Rispettare il bisogno fisiologico del corpo è essenziale per mantenere l’intestino in equilibrio.

Cura l’igiene anale

Una pulizia troppo aggressiva o l’uso di prodotti irritanti può infiammare la zona anale. Dopo ogni evacuazione, è preferibile lavarsi con acqua tiepida o usare salviette delicate senza alcol o profumi.

Dieta Consigliata

Mangiare bene non è solo questione di forma fisica: quando si parla di emorroidi, la dieta diventa parte integrante della terapia. Alcuni alimenti aiutano a prevenire e ridurre i sintomi, altri invece li peggiorano sensibilmente. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Alimenti consigliati

L’obiettivo è uno: rendere le feci morbide e facili da espellere, riducendo al minimo lo sforzo. Per farlo, la dieta deve essere ricca di fibre e accompagnata da una buona idratazione.

Ecco i gruppi alimentari da privilegiare:

  • Frutta fresca: mele, pere, kiwi, prugne, arance, fichi. Da consumare con la buccia quando possibile.
  • Verdure: carciofi, zucchine, spinaci, bietole, broccoli e cavolfiori. Meglio se cotte al vapore per conservare le fibre solubili.
  • Legumi: ceci, fagioli, lenticchie e piselli. Ottimi anche nelle zuppe.
  • Cereali integrali: pane integrale, riso integrale, avena, farro, orzo.
  • Semi e frutta secca: chia, lino, mandorle e noci, in quantità moderate.

Idratazione

Bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno è essenziale per aiutare le fibre a svolgere il loro ruolo. Anche tisane non zuccherate e brodi vegetali leggeri sono utili.

Alimenti da evitare

Ci sono cibi che tendono a irritare la mucosa anale, a peggiorare la stitichezza o a favorire l’infiammazione delle emorroidi.

Ecco cosa è meglio limitare (o eliminare in fase acuta):

  • Alcolici: irritano il tratto intestinale e disidratano.
  • Cibi piccanti: peperoncino, curry, pepe nero possono accentuare bruciore e prurito.
  • Insaccati e carni rosse: difficili da digerire e poveri di fibre.
  • Formaggi stagionati e latticini grassi: rallentano la motilità intestinale.
  • Dolci industriali, snack confezionati e farine raffinate: peggiorano la stitichezza.

Un consiglio pratico

Se non sei abituato a consumare molte fibre, inizia gradualmente. Un aumento improvviso può provocare gonfiore e crampi. Aumenta anche l’acqua in parallelo, e il tuo intestino ti ringrazierà.