Scarlattina: cos’è, sintomi, contagio, cure e quando rivolgersi al medico – Guida completa 2025

SPECIALE SALUTE

→ Ultimo aggiornamento: 9 Aprile 2025

Fact checked NOTA: questo articolo è stato scritto da un esperto e si basa su ricerche scientifiche che trovi in fondo all’articolo.

scarlattina

La scarlattina è un’infezione batterica che colpisce sia bambini che adulti, caratterizzata da febbre alta, mal di gola e un’eruzione cutanea rossa peculiare. Il contagio avviene da 1-2 giorni prima della comparsa dei sintomi fino a 24-48 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica. Questo significa che una diagnosi tempestiva è fondamentale per limitare la diffusione della malattia.

Il periodo di incubazione è relativamente breve, solo 2-5 giorni dall’esposizione al batterio. La buona notizia è che, sebbene possa apparire allarmante con i suoi sintomi intensi, la scarlattina risponde bene agli antibiotici che devono essere assunti per 7-10 giorni. Durante questo periodo è consigliabile il riposo a letto, specialmente nelle fasi acute della malattia.

Negli adulti, la scarlattina tende generalmente a risolversi nell’arco di una settimana con la terapia appropriata. Sebbene non esista un vaccino per prevenirla, conoscere i sintomi e le modalità di contagio può aiutare a gestire meglio questa condizione e a proteggere chi ci circonda.

Cosa è la scarlattina

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La scarlattina è una malattia infettiva esantematica causata da un batterio. Si riconosce facilmente per il caratteristico rash cutaneo rosso e la lingua a lampone che si sviluppano durante l’infezione.

Eziologia e caratteristiche

La scarlattina è una malattia infettiva acuta di origine batterica. Si manifesta principalmente nei bambini, ma può colpire anche gli adulti. Appartiene al gruppo delle malattie esantematiche, caratterizzate dalla comparsa di eruzioni cutanee.

Il segno distintivo è l’eruzione cutanea rossa e ruvida che dà il nome alla malattia. Altri sintomi tipici includono mal di gola, febbre alta e una caratteristica “lingua a lampone”, dove la lingua appare rossa e con papille ingrossate.

La scarlattina è contagiosa e si trasmette attraverso goccioline respiratorie o contatto diretto con una persona infetta. Se non trattata adeguatamente, può portare a complicazioni come la malattia reumatica.

Streptococco beta-emolitico di gruppo A

L’agente responsabile della scarlattina è lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes). Questo batterio produce tossine che causano l’eruzione cutanea caratteristica della malattia.

Lo streptococco può essere presente nella gola o sulla pelle delle persone infette. Non tutte le infezioni da streptococco causano la scarlattina; solo i ceppi che producono una particolare tossina eritrogenica possono svilupparla.

Il periodo di incubazione è breve, generalmente tra 1 e 5 giorni dopo l’esposizione al batterio. I pazienti sono contagiosi durante il periodo di incubazione e rimangono tali fino a quando non iniziano la terapia antibiotica appropriata.

La diagnosi viene effettuata mediante un tampone faringeo per identificare la presenza del batterio streptococco nella gola.

Sintomi principali

La scarlattina si manifesta con un quadro sintomatologico ben definito, caratterizzato da alcuni segni distintivi che permettono di riconoscerla. I sintomi compaiono rapidamente e seguono un’evoluzione caratteristica che può variare leggermente tra bambini e adulti.

Identificazione esantema e complicazioni

L’esantema (eruzione cutanea) tipico della scarlattina è di colore rosso vivo scarlatto e ricorda al tatto la carta vetrata. Appare inizialmente sul tronco per poi diffondersi rapidamente a tutto il corpo, risparmiando però il viso, che appare invece arrossato con un caratteristico pallore intorno alla bocca.

Le zone più colpite sono le pieghe cutanee come ascelle, gomiti e inguine, dove l’arrossamento è più intenso. Con il passare dei giorni, la pelle interessata dall’esantema può iniziare a desquamarsi.

Possibili complicazioni includono otite media, sinusite, e in rari casi, complicanze più gravi come la glomerulonefrite o la febbre reumatica, soprattutto se l’infezione non viene trattata adeguatamente.

Esordio sintomi e durata

I primi segnali della scarlattina comprendono:

  • Febbre alta (38-39°C) ad insorgenza improvvisa
  • Mal di gola intenso e dolore alla deglutizione
  • Cefalea e malessere generale
  • Tachicardia (aumento della frequenza cardiaca)
  • Dolori addominali, particolarmente nei bambini
  • Ingrossamento dei linfonodi del collo

L’eruzione cutanea compare generalmente 1-2 giorni dopo l’inizio della febbre e del mal di gola. Un altro segno distintivo è la lingua “a fragola”, inizialmente bianca con puntini rossi, che poi diventa completamente rossa.

La durata complessiva della malattia, in assenza di complicazioni e con adeguata terapia antibiotica, è di circa 4-5 giorni. Il paziente risulta contagioso da 5 giorni prima della comparsa dei sintomi fino a 48 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica.

Contagio e trasmissione

La scarlattina è una malattia altamente contagiosa causata dallo Streptococco beta-emolitico di gruppo A. Il contagio avviene principalmente attraverso le vie respiratorie e può diffondersi rapidamente, soprattutto in ambienti collettivi come scuole e asili.

Modalità di trasmissione

La scarlattina si trasmette da persona a persona principalmente attraverso le goccioline respiratorie (droplet). Quando una persona infetta tossisce, starnutisce o semplicemente parla, rilascia nell’aria piccole particelle contenenti il batterio.

Il contagio può avvenire attraverso:

  • Contatto diretto con la saliva o le secrezioni nasali di una persona infetta
  • Goccioline di saliva diffuse nell’aria con tosse e starnuti
  • Contatto con oggetti contaminati come giocattoli, posate o asciugamani

È importante notare che la trasmissione può avvenire anche attraverso il contatto con persone che sono portatrici del batterio senza mostrare sintomi. Questo rende particolarmente importante l’igiene delle mani, soprattutto in ambienti comunitari.

Periodo di incubazione

Il periodo di incubazione della scarlattina è relativamente breve. Dopo il contagio, i sintomi compaiono generalmente entro 2-5 giorni dall’esposizione al batterio.

Durante questo periodo, la persona infetta può non presentare sintomi evidenti ma essere già contagiosa. Questo contribuisce alla diffusione della malattia, poiché la persona non è consapevole della propria condizione.

I primi segni che si manifestano dopo l’incubazione includono tipicamente:

  • Febbre alta
  • Mal di gola
  • Nausea e vomito
  • Arrossamento della pelle

Quando è contagiosa la scarlattina

Una persona con scarlattina è contagiosa da 1-2 giorni prima dell’inizio dei sintomi. Questo periodo di contagiosità pre-sintomatica contribuisce significativamente alla diffusione della malattia.

La fase più contagiosa persiste per tutta la durata della malattia se non viene iniziato un trattamento antibiotico adeguato. Con l’avvio della terapia antibiotica, la contagiosità diminuisce notevolmente dopo 24-48 ore dalla prima dose.

Senza trattamento, una persona può rimanere contagiosa per 2-3 settimane, anche se i sintomi sono scomparsi. Per questo motivo è essenziale completare l’intero ciclo di antibiotici prescritti, anche quando il paziente inizia a sentirsi meglio.

È consigliabile che i bambini non tornino a scuola prima di 24-48 ore dall’inizio della terapia antibiotica.

Diagnosi

La diagnosi corretta della scarlattina è fondamentale per iniziare tempestivamente il trattamento antibiotico appropriato. Il medico combina l’esame obiettivo con test specifici per confermare la presenza dello Streptococco di gruppo A.

Test e procedure diagnostiche

Il medico inizia con l’ispezione della gola, che nella scarlattina appare tipicamente arrossata, con tonsille ingrossate spesso ricoperte da essudato biancastro. L’esame include anche la valutazione della lingua, che assume il caratteristico aspetto “a fragola”, e delle manifestazioni cutanee.

Il tampone faringeo rappresenta il test diagnostico principale. Viene effettuato strofinando un bastoncino sulla superficie della gola per raccogliere un campione, analizzabile con:

  • Test rapido (risultati in 10-15 minuti)
  • Esame colturale (risultati in 24-48 ore)

In casi dubbi, soprattutto nei bambini, il medico può richiedere esami del sangue per valutare gli indici di infiammazione come la proteina C-reattiva e la VES (velocità di eritrosedimentazione), che risultano elevati nelle infezioni batteriche.

La diagnosi differenziale deve escludere altre patologie con sintomi simili come mononucleosi, rosolia o reazioni allergiche.

Trattamento e cure

La scarlattina richiede un trattamento tempestivo e adeguato per ridurre i sintomi e prevenire complicazioni. La terapia antibiotica rappresenta il cardine del trattamento, accompagnata da misure di supporto che favoriscono il recupero.

Antibiotici e gestione della febbre

Il trattamento principale della scarlattina consiste nella somministrazione di antibiotici, solitamente penicillina o amoxicillina, per 10 giorni completi. È fondamentale completare l’intero ciclo di terapia, anche se i sintomi migliorano prima. Gli antibiotici riducono la contagiosità dopo circa 24-48 ore dall’inizio della terapia.

Per gestire la febbre e il mal di gola, si possono utilizzare farmaci antipiretici come il paracetamolo o l’ibuprofene, seguendo attentamente le dosi raccomandate in base all’età e al peso. È importante ricordare che l’aspirina non deve essere somministrata ai bambini per il rischio di sindrome di Reye.

La terapia antibiotica non solo aiuta a ridurre la durata dei sintomi, ma previene anche possibili complicazioni come infezioni all’orecchio, sinusite o problemi più seri come la febbre reumatica.

Strategie di supporto e riposo

Il riposo a letto è essenziale, specialmente durante i primi giorni di malattia quando la febbre è presente. È consigliabile rimanere a casa fino a 24-48 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica.

Per alleviare il mal di gola si possono utilizzare:

  • Gargarismi con acqua tiepida e sale
  • Caramelle o pastiglie lenitive (per adulti e bambini più grandi)
  • Tisane con miele (non per bambini sotto l’anno di età)

È fondamentale mantenere un’adeguata idratazione bevendo molti liquidi, preferibilmente freschi ma non ghiacciati. Evitare cibi acidi o troppo caldi che potrebbero irritare ulteriormente la gola infiammata.

La temperatura dell’ambiente dovrebbe essere confortevole, non troppo calda né troppo fredda. Vestire il paziente con abiti leggeri aiuta a gestire meglio gli episodi febbrili.

Prevenzione e igiene

La prevenzione della scarlattina si basa principalmente su pratiche igieniche rigorose e sul tempestivo riconoscimento dei sintomi. Queste misure sono fondamentali per limitare la diffusione dell’infezione, soprattutto in ambienti comunitari come scuole e famiglie.

Pratiche igieniche per ridurre il rischio di contagio

Il lavaggio frequente delle mani rappresenta la misura preventiva più efficace contro la scarlattina. È consigliabile lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, specialmente dopo aver tossito o starnutito e prima dei pasti.

È importante evitare di condividere oggetti personali come bicchieri, posate o asciugamani con persone infette. Questa precauzione aiuta a prevenire la trasmissione dei batteri streptococchi.

Nel caso di un familiare malato, è consigliabile:

  • Isolarlo per almeno 48 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica
  • Disinfettare regolarmente le superfici toccate frequentemente
  • Lavare lenzuola e indumenti a temperature elevate

In ambienti comunitari come scuole o asili, la segnalazione tempestiva dei casi è essenziale per implementare misure preventive adeguate e informare le altre famiglie.

Scarlattina negli adulti

La scarlattina può colpire anche gli adulti, sebbene sia meno comune rispetto ai bambini. Quando gli adulti contraggono questa infezione batterica, possono manifestare sintomi diversi e talvolta più severi.

Manifestazioni e differenze rispetto ai bambini

Negli adulti, la scarlattina tende a presentarsi con mal di gola più intenso e febbre elevata. L’eruzione cutanea tipica, di colore rosso acceso che ricorda la carta vetrata al tatto, può essere meno evidente rispetto ai bambini.

I sintomi negli adulti possono includere:

  • Mal di gola severo con difficoltà a deglutire
  • Febbre alta (oltre 38,5°C)
  • Arrossamento della lingua che assume un aspetto a “fragola”
  • Eruzioni cutanee principalmente sul torace e nelle pieghe cutanee

Il sistema immunitario compromesso, come nei casi di AIDS o durante chemioterapia, può aumentare il rischio di contrarre la scarlattina. Anche lo stress cronico può ridurre le sistema immunitario, rendendo gli adulti più suscettibili.

La terapia antibiotica è fondamentale e deve essere seguita per almeno 10 giorni. Il riposo assoluto è necessario fino alla scomparsa della febbre.

Possibili complicazioni

La scarlattina, se non trattata adeguatamente, può portare a diverse complicazioni che possono manifestarsi sia durante la malattia sia nelle settimane o mesi successivi alla guarigione apparente.

Rischi a lungo termine

La complicazione più nota della scarlattina è la malattia reumatica, una condizione infiammatoria che può svilupparsi 2-3 settimane dopo l’infezione streptococcica non trattata. Questa patologia può colpire il cuore, le articolazioni, la pelle e il sistema nervoso centrale.

Altre possibili complicazioni includono:

  • Glomerulonefrite post-streptococcica: un’infiammazione dei reni che può provocare ipertensione e insufficienza renale
  • Ascessi peritonsillari: raccolte di pus che si formano intorno alle tonsille
  • Otite media: infezione dell’orecchio medio, particolarmente frequente nei bambini

Durante le epidemie di scarlattina, si osserva un aumento di queste complicazioni, soprattutto nelle comunità dove l’accesso alle cure mediche è limitato.

Ricomparsa della malattia

A differenza di altre malattie esantematiche, la scarlattina può ripresentarsi più volte nella vita. Il batterio Streptococco di gruppo A comprende diversi ceppi, e l’immunità acquisita dopo un’infezione protegge solo contro quel particolare ceppo.

Fattori che aumentano il rischio di recidiva includono:

  • Interruzione prematura della terapia antibiotica
  • Contatto frequente con persone infette
  • Ambienti affollati come scuole o asili

La ripresa della malattia segue generalmente lo stesso decorso clinico dell’infezione originale, ma può manifestarsi con sintomi diversi. È importante completare sempre il ciclo di antibiotici prescritto, anche quando i sintomi migliorano, per prevenire sia le complicazioni che la ricomparsa della malattia.

Immagini illustrative

Le immagini diagnostiche della scarlattina sono fondamentali per riconoscere questa infezione batterica. L’esantema caratteristico appare come un’eruzione cutanea di colore rosso vivo, simile alla carta vetrata al tatto.

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Nelle foto cliniche, si nota che l’eruzione inizia generalmente sul petto e si estende rapidamente a collo, ascelle, gomiti e pieghe cutanee. La pelle colpita presenta un tipico aspetto punteggiato e uniforme.

Un segno distintivo visibile nelle immagini è la lingua a lampone, che inizialmente appare bianca con papille rosse sporgenti, per poi diventare completamente rossa e gonfia dopo alcuni giorni.

Le fotografie mostrano anche il caratteristico pallore periorale (area bianca intorno alla bocca) che contrasta con il rossore delle guance, creando il tipico “segno di Filatov”.

Nella fase di guarigione, le immagini documentano la desquamazione furfuracea, ossia la tipica esfoliazione fine della pelle che si presenta soprattutto su mani e piedi, circa una settimana dopo la comparsa dell’esantema.

Le foto comparative aiutano a distinguere l’esantema scarlattinoso da altre eruzioni cutanee di origine virale, facilitando una diagnosi corretta e tempestiva.